Come libero fui da tutte quante quell ombre che pregar pur ch altri Prieghi sì che s Avacci lor divenir sante io cominciai El par che tu mi Nieghi o luce mia?
Come libero fui da tutte quante quell ombre che pregar pur ch altri Prieghi sì che s Avacci lor divenir sante io cominciai El par che tu mi Nieghi o luce mia?
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Come libero fui da tutte quante quell'
ombre che pregar pur ch'
altri prieghi,
sì che s'avacci lor divenir sante, 27
io cominciai: «
El par che tu mi nieghi,
o luce mia, espresso in alcun testo
che decreto del cielo orazion pieghi; 30 e questa gente prega
pur di questo: sarebbe dunque
loro speme vana,
o non m'è 'l ...
Chi è Cesare nel Canto 6 purgatorio?
Gaio Giulio
Cesare (100-44 a.C.)
è stato un uomo politico, nonché condottiero
e dittatore dell'antica Roma. ... In Purg., XVIII, 101,
Cesare è citato tra gli esempi di sollecitudine in quanto per soggiogare Ilerda
nella guerra civile contro Pompeo prima colpì Marsiglia
e poi si affrettò in Spagna.
Perché all'inizio del canto c'è una similitudine con la fine di una partita a dadi?
Per descrivere questa situazione, il poeta ricorre ad
una similitudine, nella quale paragona se stesso ad
un vincitore
del gioco della “zara”. La zara era
un gioco piuttosto popolare
all'epoca, ed era
una specie
di morra che si era soliti praticare nelle taverne o nelle osterie, facendo uso
di tre
dadi.
Perché il canto vi è noto come il canto di Sordello e soprattutto come il canto politico per eccellenza del Purgatorio?
In questo
canto la figura centrale
è Sordello da Goito che - in virtù dell'affetto che dimostra nei confronti
di Virgilio dopo aver saputo che anch'egli
è originario
di Mantova - stimola in Dante una celebre
e dolorosa apostrofe contro l'Italia
e Firenze, che costitusce il tema
politico del canto.