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Quando le Regioni italiane erano 21?

Quando le Regioni italiane erano 21?

Iniziamo col dire che le regioni sono state introdotte nell'ordinamento giuridico italiano - sin dal 1948 - con la Costituzione della Repubblica Italiana. Allo stato attuale il numero delle regioni italiane non è 21 ma è 20.

Cosa dice la riforma del Titolo V?

Costituzione italiana, riforma del titolo V della Il titolo V è stato riformato con la l. Cost. 3/2001, dando piena attuazione all'art. 5 della C., che riconosce le autonomie locali quali enti esponenziali preesistenti alla formazione della Repubblica.

Quante sono le regioni a statuto ordinario?

Le 15 Regioni a statuto ordinario sono Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria. L'Italia settentrionale. 3/2001. Sono la Sicilia, la Sardegna, la Valle d'Aosta e il Trentino-Alto Adige.

Qual è il titolo V della Costituzione?

«Le Regioni hanno autonomia finanziaria nelle forme e nei limiti stabiliti da leggi della Repubblica, che la coordinano con la finanza dello Stato, delle Provincie e dei Comuni.

Chi ha voluto la riforma del titolo V della Costituzione?

Francesco Nesta Francesco Nesta. La riforma del Titolo V della Costituzione è entrata in vigore l'8 novembre 2001 dopo un lungo iter normativo: il Senato, con deliberazione adottata l', ha approvato la Legge Costituzionale n. 3/2001 (riforma Titolo V della Costituzione [artt. 114–132 Cost.]

Cosa vuol dire a statuto ordinario?

Una regione italiana a statuto ordinario è una regione della Repubblica italiana avente uno statuto, quale fonte dell'ordinamento regionale. ... Queste regioni si differenziano da quelle dotate di uno statuto speciale, approvato con una legge costituzionale che definisce le forme e condizioni di autonomia speciale.

Quante e quali sono le Regioni italiane a statuto speciale?

Le regioni a statuto speciale (Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna) sono previste dalla Carta costituzionale che, in considerazione di specifiche ragioni storiche e geografiche, garantisce a ciascuna di esse particolari forme di autonomia.