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Cosa dice l'etica di Aristotele?

Cosa dice l'etica di Aristotele?

Studia la condotta umana(comportamento) che può essere virtuosa o viziosa e il fine dell'agire umano (felicità). Studia il mezzo (virtù) e il fine della vita umana (felicità) come l'etica socratica. Secondo Aristotele ogni azione dell'uomo tende ad un fine che si configura sempre come un bene.

Che cos'è il giusto mezzo per Aristotele?

La virtù etica: il giusto mezzo Secondo Aristotele, la virtù etica è precisamente "medietà" (mes6tes), ossia disposizione a volere sempre il giusto mezzo tra due vizi, «uno per eccesso e uno per difetto».

In che cosa consistono per Aristotele la virtù è la felicità?

La virtù è il mezzo per conseguire la felicità, ovvero quello strumento che consente di attuare pienamente se stessi. ... In questo senso la virtù generale, ossia la forma più alta delle virtù è la giustizia, infatti, per Aristotele l'uomo virtuoso è l'uomo giusto.

Che cos'è il giusto mezzo?

Il giusto mezzo è una particolare condizione di serenità interiore che consente all'uomo di vivere senza sofferenze la sua condizione, rispettando i superiori e gli inferiori, esercitando la pietà e compiendo il suo dovere, senza cercare di distinguersi con atti fuori dall'ordinario.

Che cos'è la medietà?

– 1. letter. Condizione di ciò che è in mezzo a due cose, che è medio tra due estremi: la lingua media ... non ha saputo mantenere la sua «medietà» e si è scissa in due direzioni, una verso l'alto, una verso il basso (Pasolini).

Perché le virtù possono essere definite come disposizioni?

«La virtù è una disposizione abitudinaria riguardante la scelta, e consiste in una medietà in relazione a noi, determinata secondo un criterio, e precisamente il criterio in base al quale la determinerebbe l'uomo saggio. Medietà tra due vizi, quello per eccesso e quello per difetto.»

Quali sono le tre forme di vita possibili Aristotele?

Ai tre gradi della vita terrestre corrispondevano, nella dottrina aristotelica, tre specie di anima: vegetativa, tipica delle piante, sensitiva, appartenente agli animali e intellettiva che nell'uomo si univa alle due precedenti; l'anima sensitiva e quella intellettiva determinavano la conoscenza.