Cosa non mangiare dopo asportazione cistifellea?
Cosa non mangiare dopo asportazione cistifellea?
Inizialmente e per le prime settimane, la dieta sarà particolarmente sobria e povera di alimenti ricchi di grassi, specie se cotti, perché più difficili da digerire: formaggi, salumi, fritti e fritture, uova, burro, grassi animali (lardo, strutto, sego..) e vegetali (margarina), carni affumicate, carni grasse e frutta ...
Cosa succede quando si toglie la cistifellea?
La colecistectomia, come tutti gli interventi medici e in particolare quelli chirurgici, può avere delle conseguenze impreviste, anche
se molto rare (lesioni degli organi, infezioni, emorragie, trombosi venosa profonda). Vanno inclusi i rischi legati all'anestesia generale (reazioni ai farmaci, problemi respiratori).
Quando è necessario operare calcoli alla colecisti?
Il trattamento chirurgico risolutivo per i
calcoli alla
cistifellea si rende necessario in presenza di sintomi cronici, quindi ripetute coliche, fatica nella digestione e dolore costante al fianco. Spesso la sintomatologia costante segnala probabili complicazioni del soggetto e urgenza del porvi rimedio.
Quanto dura un intervento di colecistectomia in laparoscopia?
Durata dell'
intervento La
colecistectomia laparoscopica viene effettuata in anestesia generale ed ha
una durata variabile tra i 30 ed i 60 minuti. La tecnica
laparoscopica permette
un recupero post-operatorio molto rapido rispetto alla chirurgia tradizionale con
una degenza post-operatoria
di una notte.
Come sono le feci dopo colecistectomia?
Complicanze e rischi della
colecistectomia Dopo aver rimosso la cistifellea alcuni pazienti manifestano la comparsa di frequenti
feci acquose o vera e propria diarrea, ma nella maggior parte dei casi il disturbo tende a risolversi entro poche settimane o mesi.
Quando è necessario togliere la colecisti?
Il trattamento chirurgico risolutivo per i calcoli alla cistifellea
si rende necessario in presenza di sintomi cronici, quindi ripetute coliche, fatica nella digestione e dolore costante al fianco. Spesso la sintomatologia costante segnala probabili complicazioni del soggetto e urgenza del porvi rimedio.