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Come si scrive dopo di che in italiano?

Come si scrive dopo di che in italiano?

Dopo di che è quella che possiamo definire la forma originaria. Successivamente si è passati a utilizzare anche la forma tutta attaccata, ovvero dopodiché ma in questo caso è necessario ricordare che l'ultima lettera è accentata e l'accento è acuto. La forma originaria invece non vuole l'accento.

Che o che Crusca?

ché: accentato solo come forma abbreviata di 'perché' o, più raramente, di 'affinché'; mentre è sempre che in tutti gli altri usi, anche in quello sostantivato: non è un gran che, ha un certo non so che; dopo di che vedremo.

Come si scrive dopo di te?

Entrambe le grafie sono corrette: sia quella con univerbazione, dopodiché, sia quella staccata e senza accento dopo di che. DOPODICHÉ: grafia corretta, univerbata e con accento acuto.

Che accentato quando?

ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l'accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m'aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.

Perché è perchè?

Chiariamo subito qual è la risposta giusta alla nostra domanda: si scrive perché e non perchè; l'accento da utilizzare è quello acuto o, a voler essere più grossolani e semplicisti, la e chiusa.

Che poi o che poi?

Ivan92 ha scritto: Caro Ferdinand, lei sostiene che la forma aferetica ché introduce una proposizione causale, mentre la Treccani ci dice che è il che non accentato a introdurre frasi causali (vai a dormire che ne hai bisogno).

Quando va accentuata la E?

Cominciamo con la regola più semplice: à, ò, ù, ì – si scrivono sempre con l'accento grave alla fine di una parola nel caso che l'accento cada sull'ultima sillaba (università, virtù, buondì, però). La lettera “е” si può scrivere sia con l'accento acuto é che con l'accento grave è.