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A cosa serve la magnetoterapia al polso?

A cosa serve la magnetoterapia al polso?

La magnetoterapia è utilizzata per accelerare il processo di guarigione delle fratture, in particolare fratture osteoporotiche, fratture post-traumatiche, fratture vertebrali, fratture periprotesiche, fratture del polso (frattura di Colles e Goyrand).

Quanto costano le sedute di magnetoterapia?

30 euro Il costo medio di una seduta di magnetoterapia si aggira attorno ai 20-30 euro.

Come mettere i magneti della magnetoterapia?

È sufficiente avvolgere il polso in modo che il campo magnetico lo circondi interamente, mantenendo sempre la parte verde positiva a contatto con la parte del corpo da trattare. Questa applicazione è adatta al trattamento dei deficit del consolidamento in fratture, osteoporosi localizzata, tendinite e artrite.

Quante ore fare la magnetoterapia?

Si consiglia di eseguire cicli di 45-60 giorni per la durata minima di 2-3 ore giornaliere, salvo diverse indicazioni da parte del medico. Se necessario è possibile ripetere il trattamento più volte durante l'anno (per esempio in caso di artrosi, artriti, osteoporosi e dolori articolari).

Che cosa si cura con la magnetoterapia?

La magnetoterapia serve a trattare diverse patologie osteoarticolari: è, infatti, un valido aiuto nel caso di osteoporosi(rallenta il processo di diminuzione della densità ossea), malattie reumatiche, artriti, artrosi, nevralgie, lombalgie, tendiniti, contusioni, Atrofia di Sudek, piede diabetico, tunnel carpale.

Quali sono gli effetti della magnetoterapia?

La magnetoterapia espleta un'azione antinfiammatoria, ha un effetto antidolorifico, migliora la circolazione sanguigna e accelera la calcificazione delle fratture e la cicatrizzazione delle ferite. Esistono tre tipi di magnetoterapia: statica, a bassa frequenza e ad alta frequenza.

Quali sono le controindicazioni della magnetoterapia?

Controindicazioni della magnetoterapia: non possono sottoporsi a sedute di magnetoterapia le donne in gravidanza, i soggetti in età evolutiva(è, infatti, necessario che lo scheletro abbia completato la sua fase di sviluppo), i portatori di pacemaker e di altre apparecchiature elettroniche (le onde magnetiche potrebbero ...

Chi ha avuto un tumore può fare la magnetoterapia?

L'utilizzo di magneti deve essere valutato da un medico nel caso ti sia stato diagnosticato un tumore, oppure se segui una radioterapia oppure una terapia neoadiuvante (una chemioterapia attuata prima dei quella chirurgia o della radioterapia per ridurre le dimensioni del tumore e facilitarne l'asportazione).

Come si posizionano i magneti?

Come posizionare i magneti I magneti possono essere utilizzati in diversi modi. Possono essere sono sistemati direttamente a contatto della parte dolorosa (ginocchio, piede, polso, schiena) o su un meridiano di agopuntura.

Come si fa la magnetoterapia al ginocchio?

La magnetoterapia è un trattamento che sfrutta gli effetti del campo magnetico sul corpo. Si applicano due solenoidi (elettromagneti) sull'articolazione da trattare. Quando l'elettromagnete è attraversato da una corrente elettrica crea un campo magnetico, quindi trasmette energia magnetica.

Cosa succede se faccio troppa magnetoterapia?

Alcuni effetti collaterali della magnetoterapia possono verificarsi soprattutto nel corso delle prime sedute: insonnia, nervosismo, vertigini o riacutizzazione transitoria del dolore. Di regola, scompaiono durante la cura: qualora dovessero persistere, vanno segnalati al medico curante.

Chi soffre di epilessia può fare la magnetoterapia?

La magnetoterapia è controindicata nei casi di gravidanza, epilessia e neoplasie, pazienti protesizzati.

A cosa serve la magnetoterapia al piede?

La magnetoterapia al piede è un trattamento che presenta una notevole efficacia in caso di fratture o microfratture che interessano il piede. Infatti, la magnetoterapia piede permette di migliorare il metabolismo e la microcircolazione del sangue ossigenato nei tessuti.

Come cura la magnetoterapia?

La magnetoterapia trova applicazione in tutte le patologie caratterizzate da dolore e infiammazione. Interviene nella cura di disturbi di tipo articolare e reumatico e vi si ricorre in caso di dolori muscolari o distorsioni, osteoporosi, artrosi, artrite, ernia, vene varicose, mal di schiena in generale, formicolii.

Come si usa l'apparecchio per la magnetoterapia?

La magnetoterapia cura la patologia sfruttando i campi magnetici. Il principio del suo funzionamento è una bobina di filo conduttore avvolto a spirale stretta che, percorsa da corrente, genera un campo magnetico la cui frequenza varia da pochi hertz a qualche migliaio.

Chi soffre di ipertensione può fare la magnetoterapia?

Se si è affetti da dei disturbi neurologici parossistici come l'epilessia, l'impulso della magnetoterapia non va applicato sulla testa. Durante la terapia, per chi soffre di una pressione sanguigna estremamente bassa è consigliata presenza di una terza persona.

Chi non può fare magnetoterapia?

Non è indicata in pazienti nelle seguenti situazioni: iperfunzione tiroidea, gravidanza, allattamento, portatori di stimolatori cardiaci e pacemaker o eventuali apparecchi acustici non vanno portati durante il trattamento, protesi metalliche o mioelettriche.

Come funziona l'apparecchio per la magnetoterapia?

La magnetoterapia cura la patologia sfruttando i campi magnetici. Il principio del suo funzionamento è una bobina di filo conduttore avvolto a spirale stretta che, percorsa da corrente, genera un campo magnetico la cui frequenza varia da pochi hertz a qualche migliaio.

Che cos'è la magnetoterapia al ginocchio?

La magnetoterapia è un trattamento che sfrutta gli effetti del campo magnetico sul corpo. Si applicano due solenoidi (elettromagneti) sull'articolazione da trattare. Quando l'elettromagnete è attraversato da una corrente elettrica crea un campo magnetico, quindi trasmette energia magnetica.

Cosa fa la magnetoterapia al ginocchio?

La Magnetoterapia è il trattamento di scelta nel consolidamento delle fratture, sia quelle del piatto tibiale e delle ossa del ginocchio (come in tutte le ossa d'altronde), sia in quelle da stress (fratture invisibili, edemi intraspongiosi).