Quali sono gli spazi comuni?
Quali sono gli spazi comuni?
1117 c.c. si intendono gli
spazi ad uso
comune facenti parte di un edificio in condominio, tra cui il lastrico solare, il tetto, il suolo, le scale, i portoni, gli androni, i muri perimetrali, i cortili ed in generale tutte le parti dell' edificio necessarie all'uso
comune.
Quali sono gli spazi comuni condominiali?
Per quanto riguarda le
parti comuni condominiali, vi
si fanno rientrare normalmente i servizi e i beni necessari all'esistenza dell'edificio strutturalmente destinati all'uso o al godimento
comune: il suolo, le scale, il tetto, le tubature
per il passaggio di acqua e gas.
Cosa si può tenere sul pianerottolo?
perché lo spazio è ristretto), possono collocare
sul pianerottolo piante, portaombrelli, oggetti ornamentali, tappeti e zerbini, a condizione di non creare situazioni di pericolo per chi transita lungo le scale, o di non costringerlo a movimenti disagevoli.
Quali sono le parti comuni nel superbonus?
Per quanto riguarda l'individuazione delle
parti comuni interessate dall'agevolazione, è necessario far riferimento all'articolo 1117 del codice civile, ai sensi del
quale sono parti comuni, come il suolo su cui sorge l'edificio, le fondazioni, i muri maestri, i pilastri e le travi portanti, i tetti e i lastrici solari ...
Dove si rinviene la disciplina delle parti comuni del condominio?
Un ulteriore indice
si rinviene nel novellato art. 1122 c.c. che, nella sua nuova formulazione implicitamente ammette l'ipotesi
di dismissione
di alcune
parti comuni e della loro attribuzione esclusiva a favore
di singoli
condomini con la conseguente perdita
della loro “condominialità”.
Chi si occupa dei condomini?
L'amministratore
di condominio è nominato dall'assemblea per agire e rappresentare il
condominio in loro vece. L'amministratore è il responsabile
delle parti comuni dell'edificio cioè quelle definite dall'articolo 1117 del codice civile e dal regolamento
di condominio.
Cosa fare quando un amministratore di condominio non risponde?
L'
amministratore che si rende irreperibile e
non risponde al telefono negli orari in cui dovrebbe, può essere diffidato per iscritto tramite fax, telegramma, pec o raccomandata. Nella comunicazione gli si dovrà assegnare
un termine per rispondere,
di solito
non inferiore a tre giorni lavorativi.