Quali medicinali per Alzheimer?
Quali medicinali per Alzheimer?
I
farmaci che attualmente vengono utilizzati nei pazienti con malattia di
Alzheimer (inibitori dell'acetilcolinesterasi e memantina) sono solo
farmaci sintomatici, che possono migliorare i sintomi della malattia, ma non interromperne o rallentarne l'inesorabile decorso.
Cosa sono i farmaci sperimentali?
La sperimentazione clinica dei
farmaci Per sperimentazione clinica si intende qualsiasi studio sull'uomo finalizzato a scoprire o verificare gli effetti di un nuovo
farmaco o di un
farmaco già esistente testato per nuove modalità di impiego terapeutico, con l'obiettivo di accertarne la sicurezza o l'efficacia.
Che disturbi porta l'Alzheimer?
La malattia di
Alzheimer è un tipo di demenza. I sintomi includono solitamente perdita di memoria, problemi... maggiori informazioni , un lento e progressivo declino della funzione mentale
che include memoria, pensiero, giudizio e capacità di apprendimento.
Quando un farmaco è sicuro?
Più il risultato di questo rapporto
è basso, più il
farmaco è pericoloso;
è il caso del Warfarin ed in genere degli anticoagulanti orali. Al contrario,
se il risultato del rapporto fosse alto, come per esempio la penicillina, il
farmaco è relativamente
sicuro.
Come si riconosce un malato di Alzheimer?
La forma più comune di
Alzheimer, l'
Alzheimer a esordio “senile” , in genere inizia a mostrare segni
quando una persona ha 60 anni o più. Invece, l'
Alzheimer precoce può iniziare ad avere effetti già dai 30 e 40 anni. In genere, viene diagnosticato l'
Alzheimer “giovanile” ai 40 o 50 anni.
Come viene definito un farmaco?
La parola
farmaco deriva dal greco φαρμακον, pharmakon, che vuol dire "rimedio, medicina", ma anche "veleno".
È un termine dal significato più ampio di medicamento, che indica i prodotti usati a scopo terapeutico per curare le varie patologie mediche.
Come valutare l'efficacia di un farmaco?
L'
efficacia viene indicata con α ed è direttamente proporzionale al legame che si crea tra
farmaco - recettore. In termini matematici possiamo dire che l'agonista ha
un α = 1 in quanto il suo effetto farmacologico è direttamente proporzionale al legame
farmaco - recettore.