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Che ti fossi o ti saresti?

Che ti fossi o ti saresti?

Insomma: quando stiamo parlando al passato («io pensavo»), il congiuntivo trapassato («che tu fossi riuscito») indica appunto il trapassato, cioè il ‹passato nel passato›. Al contrario, il condizionale passato («tu saresti riuscito») indica il ‹futuro nel passato›.

Quando si usa avresti o avessi?

È importante sottolineare, però, che non si tratta di una formula sbagliata in ogni contesto. “Se avrei” è scorretto soltanto quando la particella “se” serve per costruire un periodo ipotetico: in quel caso, l'unica espressione consentita dalla lingua italiana è “se avessi”, con il congiuntivo.

Quando si usa fossi?

"Se fossi" e "Se fossi stato" appartengono al modo congiuntivo, rispettivamente tempo imperfetto e trapassato del verbo essere. Si usa "se fossi" quando il periodo è ipotetico.

Quando usare il congiuntivo e il condizionale?

Innanzitutto, bisogna tenere a mente questa sfumatura di significato: usiamo il congiuntivo quando vogliamo esprimere un'azione che indica un evento non sicuro, ossia possibile. Il condizionale, invece, quando parliamo di un'azione che è sì incerta, ma che sicuramente accadrà in presenza di una determinata condizione.