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Perché non si dice a me mi?

Perché non si dice a me mi?

Non si dice non perché sia effettivamente sbagliato ma perché prevede l'utilizzo del pronome ''mi'' che è sovrabbondante, che aggiunge troppo alla frase rendendola poco logica e brutta da sentire.

Come a me si può dire?

Nel linguaggio parlato informale, un costrutto come a me mi è certamente consentito. Ma nel parlato formale (un colloquio di lavoro o una prova di esame orale, un dialogo con un superiore – docente, capoufficio ecc.)

Perché si può dire a me mi?

In altre parole, la a serve a marcare la prominenza del me, che da solo a inizio di frase non ci può stare: *Me, non mi ha invitato non è una frase ben formata dell'italiano. ... A me mi è l'unico modo che la lingua italiana offra per mettere in risalto un pronome personale oggetto. Non ce ne sono altri.

Come si dice a me piace o mi piace?

Ci troviamo dinanzi ai casi di pronomi personali ridondanti. A me mi piace (e lo stesso vale per: A te ti e simili) è una doppia espressione del pronome, prima nella forma tonica (a me) e poi in quella atona (mi).

Da quando si può dire a me mi?

XVI dei Promessi Sposi, mette la battuta "A me mi par di ". A guardar bene, però, non si tratta di una ripetizione, la quale implica identità con l'elemento ripetuto, né di un riempitivo, il quale implica superfluità e inutilità.

Come si scrive Ho sete?

ESEMPIO: Vado A studiare la grammatica italiana; Ho sete, vado A bere!

Cosa vuol dire anche no?

Il "ma anche no" oggi è usato in una conversazione informale per dichiarare la non disponibilità ad accettare un invito. L'effetto è migliore se tale forma di negazione è trasmessa ad un intermediario, con il quale il parlante è in confidenza, intermediario che si fa portatore dell'invito di una terza persona.

Come si scrive mi ha chiamato?

Con la "H" (sempre davanti alla "A") abbiamo: "HA". "HA" indica un verbo molto utilizzato, cioè il verbo "AVERE". La forma "HA" si collega alla terza persona singolare.

Cosa significa e non anche?

/ne'anke/ avv. [grafia unita di né anche]. - 1. [usato per aggiungere una negazione ad altra precedente, espressa o sottintesa: "Non mi sono mosso di casa; e tu?" "Neanch'io"] ≈ (fam.)

Che vuol dire quant'altro?

Dal punto di vista storico l'uso di e quant'altro in apertura di relativa, come arricchimento del semplice quanto che "in genere [è usato] con una sfumatura collettiva (= quello che, tutto quello che)"(SERIANNI VII 244 p.