Dove si pratica l ozono terapia?
Dove si pratica l ozono terapia?
Come funziona l'ossigeno-
ozonoterapia? Il trattamento
si effettua mediante iniezioni intramuscolari paravertebrali, ovvero nella zona della colonna vertebrale da cui parte il processo patologico, vicino alla localizzazione del dolore.
Quanto costa una seduta di ozono terapia?
Ozonoterapia” una seduta di infiltrazioni può avere un costo che si aggira tra le 50 e le 70 Euro.
Quanto dura l'effetto dell'ozono terapia?
I benefici del trattamento sulla riduzione del dolore, nella maggior parte dei casi, si possono avvertire dopo circa 15-30 giorni e il ciclo terapeutico necessario è composto di almeno dieci iniezioni con cadenza mono o bisettimanale.
Come funziona ozono terapia?
L'ozonoterapia consiste nell'introduzione di ozono nell'organismo attraverso diverse modalità di somministrazione:- Via intrarteriosa ed intravenosa;
- Iniezione intra-articolare o sottocutanea;
- Insufflazione intestinale;
- Applicazioni locali, con acqua ozonizzata, creme a base di ozono e olio ozonizzato.
Quante infiltrazioni di ozono per ernia del disco?
Normalmente un ciclo
di sedute
di Ozonoterapia per il trattamento dell'
ernia del disco è costituito da circa 10
infiltrazioni. E' indicato effettuare il trattamento secondo una cadenza ravvicinata
di infiltrazioni nel primo periodo (almeno 6 in 3 settimane)
per ottenere un rapido miglioramento della sintomatologia.
Come si pratica l ossigenoterapia?
Localmente, può essere iniettata una miscela di
ossigeno-ozono tramite una comune siringa:
si possono eseguire delle infiltrazioni intradermiche, sottocutanee, intramuscolari e intra- e peri-articolari. Tramite sondino possono essere praticate insufflazioni vaginali e vescicali di
ossigeno-ozono.
Quante sedute si possono fare di ozonoterapia?
In genere
si pratica un ciclo
di 12
sedute,
di cui le prime sei al ritmo
di due a settimana, per poi ridurre ad una
seduta a settimana. A seconda della gravità del caso,
si possono prospettare delle
sedute di richiamo, o ulteriori cicli nell'arco dell'anno, per garantire la stabilità
dei benefici.
Come si fanno le infiltrazioni di ozono?
Il trattamento
di ossigeno-
ozono terapia può avvenire attraverso tecnica intraforaminale o attraverso
infiltrazione intramuscolare. Tecnica intraforaminale:
si accede per via cutanea al forame invertebrale tramite un sottile ago e
si procede alla somministrazione del gas.
Come agisce ozono su ernia?
Infatti, l'
ozono nel disco vertebrale ossida i mucopolisaccaridi che racchiudono micelle di acqua nel nucleo polposo, rompendoli, con fuoriuscita di acqua e riduzione della pressione dell'
ernia sulla radice nervosa.
Quali sono gli effetti collaterali e tossicita dell ossigenoterapia?
danni all'orecchio medio, come la rottura del timpano; negli adulti può verificarsi una sindrome da sovradosaggio da
ossigeno, chiamata anche sindrome di Lorrain-Smith: vi
è una lesione polmonare causata da un'esposizione per lungo tempo ad un'alta pressione parziale di
ossigeno.
Quando viene usata l ossigenoterapia?
L'
ossigenoterapia si rende necessaria in quelle le situazioni che comportano una riduzione dei livelli di
ossigeno (PaO2) nel sangue. Ovviamente nell'aria che respiriamo l'
ossigeno è presente con una FiO2 (percentuale di O2 nell'aria) del 21%.
Cosa succede se si prende troppo ossigeno?
Effetti collaterali-gestione Il paziente deve attenersi scrupolosamente ai flussi di O2 prescritti dal medico infatti un eccesso di O2 può causare un aumento della CO2 nel sangue soprattutto nei pazienti già ipercapnici provocando sonnolenza e difficoltà a stare svegli fino al coma nei casi più gravi.
Cosa causa un eccesso di ossigeno?
L'iperossiemia è la concentrazione eccessiva di
ossigeno nel sangue. L'esposizione prolungata all'
ossigeno ad alte pressioni parziali è tossica e può provocare, a seconda della pressione e del tempo di esposizione, conseguenze a livello polmonare e neurologico.
Quando ricorrere all ossigeno?
Ossigenoterapia domiciliare La somministrazione di
ossigeno domiciliare è raccomandata nei soggetti con bassi livelli di
ossigeno a riposo (pressione parziale di
ossigeno inferiore a 50-55 mmHg o saturazione emoglobinica arteriosa inferiore
all'88%).
Quali sono le patologie che necessitano di ossigenoterapia?
CONDIZIONI CRONICHE CHE RICHIEDONO L'OSSIGENOTERAPIA- La BPCO, conosciuta anche come broncopneumopatia cronica ostruttiva;
- La bronchite cronica;
- L'asma;
- La bronchiectasia;
- L'enfisema polmonare;
- La fibrosi polmonare e l'interstiziopatia;
- Stati di insufficienza cardio-respiratoria a uno stadio avanzato;
Cosa può provocare l'ossigeno?
- La somministrazione di
ossigeno può causare una lieve riduzione della frequenza e della gittata cardiaca - L'inalazione di forti concentrazioni di
ossigeno può dare origine a microatelectasie causate dalla diminuzione dell'azoto negli alveoli e dall'effetto diretto dell'
ossigeno sul surfactante alveolare.
Cosa succede se respiro solo ossigeno?
insufficiente quantità di O2 nel sangue (ipossiemia), con difficoltà di concentrazione, attenzione e memoria e deterioramento ideativo e cognitivo, facile affaticabilità, dispnea, cianosi, aumento della frequenza respiratoria, nausea, inappetenza e anoressia, dimagrimento e perdita della massa muscolare, sviluppo di ...
Che valori deve avere il saturimetro?
QUALI SONO I
VALORI RIPORTATI DAL
SATURIMETRO? I
valori normali di ossigenazione (riportati come SpO2) vanno dal 97% in su - ma non sono preoccupanti
valori fino a 94%, soprattutto in pazienti con note patologie polmonari.
Quando somministrare l'ossigeno?
L'
ossigenoterapia può essere applicata sia in situazioni di acuzie per il periodo necessario a superare l'evento acuto come durante un ricovero (insufficienza respiratoria acuta) sia a lungo termine
quando esiste una grave ipossiemia cronica persistente secondaria a patologie quali la bronchite cronica, la fibrosi ...
Cosa succede se si somministra troppo ossigeno?
Effetti collaterali-gestione Il paziente deve attenersi scrupolosamente ai flussi di O2 prescritti dal medico infatti un eccesso di O2 può causare un aumento della CO2 nel sangue soprattutto nei pazienti già ipercapnici provocando sonnolenza e difficoltà a stare svegli fino al coma nei casi più gravi.