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Cosa vuol dire Mala tempora currunt?

Cosa vuol dire Mala tempora currunt?

mala tempora currunt ‹... tèmpora ...› (lat. «corrono tempi cattivi»). – Frase, spesso ripetuta in tono esclamativo, per lamentare la tristezza del periodo in cui si vive o le difficoltà di determinate circostanze.

Come si risponde a mala tempora currunt?

È citata anche nella forma Mala tempora currunt sed peiora parantur ("corrono brutti tempi ma se ne preparano di peggiori").

Chi diceva Mala tempora currunt?

Marco Tullio Cicerone Mala tempora currunt è una frase latina, attribuita a Marco Tullio Cicerone, la cui traduzione è corrono brutti tempi, corrono tempi cattivi; è un'espressione che viene utilizzata in vari contesti, per esempio quando si vuole sottolineare il fatto che il periodo che si sta vivendo è particolarmente brutto, triste ...

Cosa vuol dire tempora?

tempora, pl. di tempus, -oris “tempo, stagione”.

Che vuol dire o tempora o mores?

«o tempi, o costumi!»). – Celebre esclamazione di Cicerone, da lui ripetuta in varie orazioni (la prima volta nelle Verrine) e divenuta proverbiale per rimpiangere le virtù passate e deplorare la corruzione imperversante nella propria epoca: oggi è spesso ripetuta in tono scherz. o bonariamente polemico.

Che tempi che Mores?

O tempora, o mores, locuzione latina, è una frase di Cicerone, dal quarto libro della sua seconda orazione contro Verre (capitolo 25) e dalla Prima orazione contro Catilina. Si traduce letteralmente con Che tempi! Che costumi!

Che tempi che costumi?

O tempora, o mores, locuzione latina, è una frase di Cicerone, dal quarto libro della sua seconda orazione contro Verre (capitolo 25) e dalla Prima orazione contro Catilina. Si traduce letteralmente con Che tempi! Che costumi!

Quale sentimento esprime Cicerone con l esclamazione iniziale o tempora o mores?

«o tempi, o costumi!»). – Celebre esclamazione di Cicerone, da lui ripetuta in varie orazioni (la prima volta nelle Verrine) e divenuta proverbiale per rimpiangere le virtù passate e deplorare la corruzione imperversante nella propria epoca: oggi è spesso ripetuta in tono scherz. o bonariamente polemico.

Come si scrive o tempora o mores?

«o tempi, o costumi!»). – Celebre esclamazione di Cicerone, da lui ripetuta in varie orazioni (la prima volta nelle Verrine) e divenuta proverbiale per rimpiangere le virtù passate e deplorare la corruzione imperversante nella propria epoca: oggi è spesso ripetuta in tono scherz. o bonariamente polemico.