Quando una malattia si definisce cronica?
Quando una malattia si definisce cronica?
Secondo
la definizione dell'EHIS, invece, le
malattie croniche sono riconducibili a patologie
di lunga durata oppure a quei problemi
di salute che durano o che
si prevede che durino per almeno sei mesi.
Cosa si intende per cronica?
In medicina, e nel linguaggio com., di malattia o condizione morbosa a lento decorso, e quindi con scarsa tendenza a raggiungere l'esito, cioè la guarigione, la morte, o l'adattamento a nuove condizioni di vita, attraverso l'instaurarsi di un nuovo equilibrio: soffrire di bronchite c., essere affetto da asma
cronica.
Quali sono le patologie acute o croniche?
La differenza tra malattia
cronica e
acuta è proprio questa: la prima non guarisce, anche se, in molti casi, è possibile intervenire sui sintomi; la seconda si presenta improvvisamente, ha un suo decorso, e, nei casi in cui può essere curata, il paziente giunge alla guarigione.
Che cosa si intende per dolore cronico?
Il
dolore cronico è un tipo di
dolore che persiste o recidiva
per un periodo > 3 mesi, persiste > 1 mese dopo la risoluzione di un danno tissutale acuto o
si associa a una lesione che non guarisce.
Che cosa sono le patologie acute?
La
malattia acuta compare all'improvviso ed in genere evolve in modo rapido. E' l'espressione della lotta tra un agente esterno (infettivo, tossico, fisico, ecc.) e la risposta dell'organismo,
che reagisce con l'infiammazione dei tessuti.
Come si cura il dolore cronico?
Il trattamento in prima battuta del
dolore cronico è la terapia con farmaci, spesso abbinata ad altri trattamenti non invasivi,
come le terapie fisiche (con ultrasuoni, laserterapia, magnetoterapia), le tecniche di meditazione e rilassamento e quelle psicologiche.
Quanto dura un dolore cronico?
Si parla di
dolore cronico quando la sua
durata si estende per più di tre mesi dal momento in cui la lesione che lo ha generato risulta guarita, ed è associato a malattie croniche come il diabete, l'artrite, la fibromialgia o il tumore.