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Come si diventa donatori di midollo osseo?

Come si diventa donatori di midollo osseo?

Per diventare donatori di midollo osseo è necessario presentarsi, senza impegnativa medica, presso un Centro Donatori che aderisce al progetto, per sottoporsi al prelievo di un campione di sangue (come per una normale analisi). Il Centro Donatori farà firmare l'adesione al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo.

Cosa succede dopo aver donato il midollo osseo?

Dopo la procedura il donatore rimane sotto osservazione per circa 24 ore poi può tornare a casa osservando 5 giorni di riposo. Per un anno si rimane sospesi dalle donazioni di sangue: trascorsi in media 12 mesi dall'operazione, è possibile donare nuovamente il midollo osseo.

Quanti sono i donatori di midollo osseo?

DONATORI. I dati pubblicati di recente nel sito del Registro Italiano IBMDR relativi all'attività di reclutamento donatori e di gestione dei trapianti di midollo osseo per l'anno 2015, segnalano un incremento di 18.702 nuovi iscritti che hanno consentito il raggiungimento di quota 361.413 donatori totali attivi.

Chi può dare il midollo osseo?

Si può essere chiamati a svolgere il compito di donatori fino all'età di 55 anni, sempre che ci si sia iscritti al registro in età compresa tra i 18 e i 35 anni. Il limite dei 55 anni, introdotto a tutela del donatore e del paziente, non vale per i donatori familiari, che possono donare anche se hanno un'età superiore.

Come si fa a sapere se il midollo è compatibile?

Il paziente ed i suoi familiari (di regola genitori e fratelli) vengono sottoposti ad indagini di laboratorio (tipizzazione HLA) per valutare se esiste fra di loro un possibile donatore. Tali esami vengono eseguiti dal laboratorio HLA di pertinenza del Centro Trapianti attraverso un semplice prelievo di sangue.

A cosa serve il prelievo di midollo osseo?

Si utilizza per diagnosticare malattie ematologiche, tra cui tumori del sangue come le leucemie e i mielomi, e viene effettuato quando c'è appunto il sospetto di una malattia ematologica, in genere dopo un esame del sangue periferico che mostra un'alterazione dell'emocromo o quando altri esami (per esempio il quadro ...

Quanto fa male donare il midollo osseo?

Durante il prelievo NON SI AVVERTE DOLORE. Dopo il prelievo, per qualche ora/giorno (in relazione anche all'attività fisica svolta) è possibile avvertire un dolore sordo, di modesta entità, reversibile con un normale antidolorifico.

In che cosa consiste la donazione di midollo osseo?

L'operazione di trapianto del midollo osseo consiste in due distinte fasi: la prima, durante la quale il paziente viene sottoposto a chemioterapia o a radioterapia, ha lo scopo di distruggere tutte le cellule midollari del paziente stesso fra cui ovviamente quelle malate; la seconda consiste nel somministrare al ...

Chi soffre di tiroide può donare il midollo osseo?

PATOLOGIE AUTOIMMUNI Chi soffre di malattie autoimmuni mono-organo (ad esempio Tiroidite di Hashimoto) può donare CSE da midollo osseo, è invece escluso dalla donazione da sangue periferico in quanto prevede la somministrazione del fattore di crescita.

Come si effettua il trapianto di cellule staminali?

Il trapianto autologo, detto anche autotrapianto, si realizza quando le cellule o i tessuti per la terapia trapiantologica vengono prelevati dal paziente che deve essere trattato: il donatore ed il ricevente sono la stessa persona.

Chi può donare cellule staminali?

Chiunque può diventare un donatore di cellule staminale emopoietiche, da midollo osseo o da sangue periferico: basta avere tra i 18 e i 35 anni, godere di buona salute e pesare più di 50 kg.

Perché donare midollo osseo?

Il trapianto di Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche permette di curare molte malattie del midollo osseo, del sangue e del sistema immunitario altrimenti incurabili: leucemie, linfomi, mielomi, talassemie, disordini congeniti dell'pediatrica e, in casi particolari, malattie autoimmuni e tumori solidi.

A cosa serve trapianto midollo osseo?

Generalità Il trapianto di midollo osseo, detto anche trapianto di cellule staminali ematopoietiche, è il trattamento terapeutico con il quale si sostituisce un midollo osseo malato con un'altro sano, allo scopo di ristabilire la normale produzione di cellule del sangue.

Chi soffre di tiroide può donare?

Il nuovo decreto del 2015 sulla donazione di sangue, infatti, tra le novità, ha portato anche la possibilità di diventare donatore per chi è affetto dalla cosiddetta tiroide di Hashimoto, una delle più diffuse patologie tiroidee, nonché prima causa dell'ipotiroidismo primario.