Quanti punti G hanno le donne?
Quanti punti G hanno le donne?
Lo studio
ha esaminato con metodo scientifico ben 110 biopsie ricavate da 21
donne, concludendo che un sito di maggior innervazione o di maggior densità di innervazione è assente nella vagina umana. Per questo motivo in ambito scientifico si ritiene che il
punto G non esista.
Come mai si chiama punto G?
Il
punto G si chiama così in onore di Ernest Gräfenberg, un ginecologo tedesco che lo descrisse per la prima volta, sull'International Journal of Sexology, nel 1950 ("Il ruolo dell'uretra nell'orgasmo femminile") come una "zona erotica" molto sensibile, localizzata nell'uretra pelvica femminile.
Quanti buchi ha l'apparato genitale femminile?
Sono due pliche cutanee, simmetriche, che dal monte di Venere o meglio dalla commessura anteriore scendono in basso descrivendo un semicerchio a convessità esterna, per riunirsi nuovamente nella commessura posteriore o forchetta.
Dove le donne godono di più?
Tutte le
donne (non poche) possono avere così orgasmi (facilitato anche da un dito nell'ano, vedi il post sul sesso anale) perché sono stimolati anche il vestibolo della vagina, le piccole labbra, i bulbi del vestibolo, la clitoride e il corpo spugnoso dell'uretra, cioè tutto il pene femminile.
Come si chiama la parte intima di una donna?
La vagina è la
parte interna dell'apparato genitale femminile, mentre la vulva è quella esterna, visibile ed esposta. Per intenderci in modo pratico e veloce: quando ci adoperiamo nell'igiene
intima stiamo lavando la vulva, mentre quando abbiamo
un rapporto sessuale è la vagina che viene penetrata.
Quanti uteri hanno le donne?
Due sono le porzioni nelle quali è possibile idealmente dividere l'
utero: una parte più larga – detta corpo
uterino o corpo dell'
utero – che si espande verso l'alto e in cui sfociano le salpingi (o tube di Falloppio, o tube
uterine);
Cosa comporta problemi alla prostata?
La
prostata ingrossata è responsabile di
problemi urinari, quali per esempio disuria, pollachiuria, nicturia, bisogno impellente di urinare, bruciore durante la minzione ecc.