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Quando le microcalcificazioni al seno sono pericolose?

Quando le microcalcificazioni al seno sono pericolose?

Il riscontro di calcificazioni benigne non richiede ulteriori indagini diagnostiche e non deve preoccupare la paziente. In altri casi le microcalcificazioni del seno sono delle alterazioni maligne e possono rappresentare un segnale d' allarme per la presenza di un'eventuale neoplasia della mammella.

Quali sono le microcalcificazioni maligne?

Le microcalcificazioni mammarie sono depositi calcifici che possono a volte essere associati a lesioni nodulari. Questo significa che non sono necessariamente l'espressione di un processo tumorale ma possono anche indicare situazioni benigne e quindi solo raramente rappresentano il “segnale” di una neoplasia.

Cosa possono essere le calcificazioni al seno?

Le calcificazioni al seno possono indicare situazioni benigne, riscontrabili, ad esempio, nell'infiammazione dei dotti galattofori (galattoforiti) oppure in un normale processo di invecchiamento della ghiandola mammaria. Queste lesioni non sono, quindi, necessariamente, l'espressione di un processo tumorale.

Quanto dura il Mammotome?

Se viene effettuata utilizzando apparecchiature tradizionali, può essere relativamente lunga (20-40 minuti) e in alcuni casi fastidiosa, a causa della prolungata compressione della mammella.

Quanto dura Mammotome?

Che cos'è: il sistema Mammotome è una tecnica bioptica. Come si esegue: la procedura dura circa 30/45 minuti. Previa disinfezione della cute e anestesia locale, viene eseguita una piccola incisione cutanea che permette l'inserimento dell'ago nel tessuto mammario.

Quando si fa la VABB?

Viene eseguito sotto guida di un mammografo digitale in 3D, ad alta definizione di immagini, capace di scoprire precocemente il 40 per cento in più dei tumori mammari, rispetto alla mammografia tradizionale. La procedura VABB può essere è necessaria quando una precedente mammografia ha già individuato lesioni sospette.