Quando l'Italia perse Fiume?
Quando l'Italia perse Fiume?
Il 16 marzo del 1924, Benito Mussolini proclamò l'annessione all'
Italia della città di
Fiume, nell'odierna Croazia. Fu l'ultimo atto di una storia che era cominciata cinque anni prima, durante la conferenza di pace che aveva messo fine alla Prima guerra mondiale.
Come si chiama adesso la città di Fiume?
Poi la caduta della
città portò all'esodo della maggioranza della popolazione. Oggi, dopo 73 anni, quei fili sembrano riallacciarsi. La
città di Fiume-Rijeka, in Croazia, avrà presto i cartelloni bilingue all'ingresso
del comune. Non sarà più solo Rijeka, ma anche
Fiume.
Quanti italiani vivono a Fiume?
Nella città di
Fiume, dove ha sede il maggior giornale di lingua
italiana della Croazia, nonché alcuni istituti scolastici in lingua
italiana, ufficialmente gli
italiani sono circa 2300, sebbene la locale comunità
italiana di
Fiume abbia all'incirca 7500 iscritti.
Dove si trovava la città di Fiume?
Fiume fu una delle
città appartenenti al Regno
di Croazia fin dalla sua fondazione, che avvenne nel 925, seguendo la sua sorte, che fu l'unione personale con il Regno d'Ungheria, la quale avvenne nel 1102 con la trasformazione
di quest'ultimo in Regno
di Croazia
e Dalmazia.
Chi occupo la città di fiume?
D'Annunzio si pose a capo nel settembre
del 1919
di un gruppo
di «legionari», cui presto si unirono an- che truppe regolari, per andare a conquistare la
città di Fiume, già asburgica, il cui possesso era stato inutilmente rivendicato dalla delegazione italiana alle trattative
di Parigi.
Dove si trova la città di Istria?
Istria Penisola della costa nordorientale dell'Adriatico, compresa per la sezione settentrionale nella Slovenia e per quella meridionale nella Croazia; una parte minima della penisola
si trova in territorio italiano.
Dove sono andati gli esuli istriani?
Il trattato di Rapallo (1920) assegnò all'Italia quasi l'intero Litorale austriaco (ribattezzato Venezia Giulia)
e le città di Zara
e Fiume (quest'ultima solo nel 1924 dopo il trattato di Roma),
e la restante parte della Dalmazia al Regno dei Serbi, Croati
e Sloveni.